About ex articolo 321 cpp
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Il sequestro conservativo penale regolato dall’art. 316 cod. proc. pen. è una misura cautelare finalizzata a garantire il pagamento delle spese di procedimento e di ogni altra somma dovuta all’erario dello Stato.
Le misure cautelari reali previste dal codice penale sono forme di cautela reale preventive e conservative poste a tutela degli interessi (futuri e incerti) patrimoniali, nascenti dall’illecito penale.
Esso, quindi, riguarda ogni ambito del diritto e rappresenta sempre una misura cautelare adottata per evitare conseguenze peggiori.
Tale pronunzia è rilevante perché, previa la prova della indubbia buona fede, pone su un piano diverso il diritto di proprietà (costituzionalmente garantito) affermando che “
Inoltre, il pubblico ministero può presentare al giudice le proprie valutazioni in merito a una eventuale richiesta di revoca presentata dall’interessato, esprimendo il proprio parere circa il possibile rigetto di tale richiesta.
L’indagato può impugnare il decreto di sequestro preventivo davanti al Tribunale del Riesame entro dieci giorni dalla notifica. Il Tribunale può confermare, annullare o modificare il provvedimento.
In pratica, il sequestro preventivo viene disposto quando ci sia il timore che la persona indagata o imputata possa avvalersi di un determinato bene nelle more del procedimento penale; in teoria, quindi, se i processi fossero istantanei (oggi catturato, domani processato), non si avrebbe bisogno del sequestro preventivo, né tantomeno di ogni altra misura cautelare.
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Il nodo da sciogliere involge, più in generale, il corretto sequestro preventivo esempio inquadramento della misura ablativa di cui al secondo comma dell’art.
La Suprema Corte, in altri termini, ravvisa sì la necessità di tutelare il terzo estraneo alla condotta illecita altrui, purchè in buona fede, ma non sul bene oggetto di confisca “
Invero, l’onere di esplicitare in motivazione gli elementi fondanti l’esercizio anticipato del potere espropriativo favorisce un controllo più approfondito sulle scelte operate dal giudice e, in particolare, sul rispetto del principio di proporzionalità, che – come ribadito dalla Corte – deve ispirarne l’operato.
nei confronti di Caia; perquisendo il suo appartamento, la polizia trova una pistola. Ora, è facile da capire che, se l’arma venisse lasciata nella libera disponibilità di Tizio, questo ben potrebbe utilizzarla contro Caia for each realizzare i suoi propositi criminali.
Questo giudizio è necessario anche alla stregua del principio di proporzionalità, riconosciuto dalla Costituzione e dalla normativa dell’Unione Europea, che – sottolinea il Collegio – «impone di evitare un’indebita compressione di diritti costituzionalmente e convenzionalmente garantiti quali il diritto di proprietà o la libertà di iniziativa economica, e la trasformazione della misura cautelare in uno strumento, in tutto o in parte, inutilmente vessatorio».
Qualora si ritenga che il provvedimento del Giudice non sia legittimo, si può fare ricorso al tribunale del riesame, in modo tale da provare a ottenere la restituzione del bene sequestrato. L’istanza di restituzione può essere presentata da:
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